Appello ai sindaci della costa Apuo-Versiliese

Lettera aperta per una Rete della Mobilità di Emergenza sostenibile

Egregi Sindaci,

sempre più pressante si fa il dibattito sull’imminente fase due. La fase della nuova normalità guidata da nuove regole necessarie per convivere con il covid19. Ancora non è chiaro quando davvero inizierà e le ipotesi sul come sono ancora tante; per questo è bene riflettere affinché, come si sente dire spesso, la crisi che stiamo vivendo tutti noi possa generare qualcosa di nuovo e positivo, magari percorrendo strade fino a ieri impraticabili. In questo senso la forzata riduzione del traffico può essere l’occasione per riappropriarsi dello spazio pubblico e per rivedere il sistema della mobilità in tutto il territorio Apuo Versiliese; in previsione anche della stagione balneare che necessariamente dovrà essere reinventata.

Alcune grandi città hanno già predisposto PIANI DELLA MOBILITA’ DI EMERGENZA per incentivare l’utilizzo della bicicletta quale mezzo di trasporto ideale nel passaggio dal lockdown alla normalità; quando l’accesso ai mezzi pubblici sarà limitato per mantenere le distanze e l’uso delle auto private porterà alla congestione del traffico ed ad un’ iniezione di piombo. Con la fine delle restrizioni alla mobilità si verificherà un primo shock del traffico, poi, con la ripresa completa delle attività economiche, si assisterà ad un secondo shock più drammatico, seguito infine nel settembre 2020, da quello dovuto alla riapertura delle scuole. Lo scenario più probabile e che bisogna evitare è una paralisi della mobilità.

Tutto il territorio Apuo-Versiliese, così fortemente connesso a livello economico e sociale, dovrà promuovere misure emergenziali per la mobilità per evitare che la ripartenza economica tanto auspicata non resti bloccata dal traffico di una cattiva gestione della mobilità urbana.

Questo documento contiene una serie di contromisure per mitigare gli effetti di un eccesso nell’utilizzo di mezzi privati intervenendo in modo rapido, economico ed emergenziale sullo spazio pubblico per garantire a tutti i cittadini il diritto ad una mobilità efficiente e sicura.

E’ necessario quindi valutare i fenomeni alla luce anche di quanto dettato da FIAB nelle linee guida nazionali; preparandosi a rispondere tempestivamente al nuovo scenario con azioni mirate quali:

      • Una gestione ragionata del trasporto pubblico;
      • La creazione di una Rete di Mobilità di Emergenza per stimolare l’utilizzo di mezzi di trasporto veloci, leggeri e non congestionanti;
      • L’allargamento degli spazi per la pedonalità allo scopo di garantire il distanziamento sociale;
      • La gestione delle Zone a Traffico Limitato e politiche della sosta.

In questo momento è necessario riorientare le scelte di mobilità dei cittadini secondo criteri di desiderabilità sociale intervenendo sull’offerta di spazi dedicati tenendo a mente il seguente schema:

“Rete di mobilità di Emergenza;Piano di azione di mobilità post covid” Bikeenomist – a cura di Paolo Pinzati, Paolo Gandolfi, Valerio Montieri, Matteo Dondé, Gabriele Sangalli

Come ricordato sopra, le grandi realtà metropolitane, quali Milano Bologna e Roma, hanno già predisposto dei Piani per una Rete di Mobilità di Emergenza. Questi piani implementano la rete ciclabile urbana in vista di un auspicabile aumento di domanda di mobilità ciclabile. Sulla scorta di questi esempi, e delle indicazioni fornite da FIAB per le grandi città, è possibile muoversi e redigere un piano per una Rete di Mobilità di Emergenza per il territorio Apuo-Versiliese.

Le indicazioni rivolte ai grandi contesti urbani, ben delineate da FIAB, dovranno essere perciò calate nei contesti territoriali specifici; in questo senso risulta indispensabile uno studio specifico per il nostro territorio per analizzare i punti di congestione e garantire un efficiente collegamento dei poli attrattori del traffico (stazioni, parcheggi scambiatori, centri direzionali, poli produttivi e scolastici, ospedali, etc. ). Le soluzioni tecniche, studiate per contesti territoriali specifici, dovranno essere realizzabili con costi contenuti ed applicate in via immediata da parte delle amministrazioni comunali in conformità alla normativa vigente.

MODALITA’ OPERATIVE DI REALIZZAZIONE

Una volta individuata la Rete di Mobilità d’Emergenza si procederà alla trasformazione provvisoria delle strade per recuperare lo spazio per i mezzi smart, cioè per quei mezzi, piccoli e sostenibili, che riducono il livello di congestione delle strade e in grado di consentire il distanziamento sociale.

Le azioni che sono state intraprese nelle grandi città per il recupero dello spazio necessario per la Rete di Mobilità di Emergenza sono le seguenti:

      • Recupero delle corsie dedicate sugli assi principali
      • Ampliamento delle corsie e delle piste ciclabili
      • Realizzazione di controviali ciclabili
      • Utilizzo delle corsie preferenziali del TPL
      • Identificazione di itinerari complementari e paralleli
      • Realizzazione strade F-Bis, ovvero percorsi destinati prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile.

PRIME CONSIDERAZIONI SUL TERRITORIO APUO-VERSILIESE

Ogni contesto territoriale ha le sue peculiarità per caratteri morfologici, di struttura urbana e di infrastrutturazione. La piana Apuo-Versiliese è caratterizzata dall’essere policentrica con un sistema urbano e infrastrutturale di tipo reticolare. I principali sistemi insediativi e produttivi sono disposti nella piana bonificata con conurbazioni lineari a carattere prevalentemente turistico e residenziale con ampie piattaforme produttive. La rete di viabilità storica e contemporanea è fortemente diffusa e articolata con connessioni pressoché continue. Questo significa che il territorio Apuo-Versiliese è fortemente urbanizzato attorno a diversi centri tra loro ben collegati. Questo consente un’ampia possibilità di soluzioni per la rete emergenziale. Se consideriamo poi la morfologia prevalentemente pianeggiante e le distanze abbastanza ridotte (paragonabili a una città di dimensioni medio-grandi) è chiaro quanto può essere efficace una rete ciclabile ben strutturata.

Di seguito si riportano 4 principi fondamentali modulati sulle particolarità e sulle esigenze del nostro territorio.

1° PRINCIPIO – DILATAZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO

Lo spazio pubblico è vitale ed oggi sentiamo con forza la necessità di ampliarlo; questo è possibile con la riconquista degli spazi pubblici oggi troppo dedicati e occupati dalle autovetture. Tale riconquista si attua attraverso la riduzione dei limiti di velocità per le auto in alcune aree; si creano delle oasi di tranquillità, nelle quali pedoni e ciclisti hanno la precedenza sui mezzi motorizzati con i quali condividono l’intera carreggiata (Zone a Traffico Moderato, ZTM), di fatto l’intera strada diventa una pista ciclopedonale. Queste enclavi o “oasi di tranquillità” saranno segnalate da apposita cartellonistica molto semplice e chiara, in alcune di queste potranno parcheggiare solo i residenti.

La regolamentazione di queste aree dovrà anche tenere conto della funzione prevalente della strada considerandone le diverse esigenze.

Le strade residenziali, con il principio di dilatazione, dedicheranno la loro larghezza prioritariamente ai pedoni (che potranno percorrerle anche nella parte carrabile nei due sensi di marcia tenendo la destra);poi alle bici (che potranno percorrerle anche nella parte carrabile nei due sensi di marcia tenendo la destra) infine alle auto. Le auto percorreranno la carreggiata con senso di marcia obbligatorio alla velocità ridotta di 30 km/h, o, se possibile data l’emergenza, anche di 20 km/h.

Le strade a vocazione commerciale sono quelle nelle quali si sentirà maggiormente la necessità di spazio pubblico per il mantenimento del distanziamento sociale, in questo senso una riduzione dei parcheggi andrà a favore delle attività commerciali. Più tavoli per la ristorazione, più spazio per il distanziamento durante le attese per le spese quotidiane.

La presenza delle auto in queste zone è quindi ammessa ma con condizioni che rendono serena la fruizione della strada anche da parte degli utenti più deboli.

2° PRINCIPIO – IMPLEMENTAZIONE DELLA RETE CICLABILE

Anche nelle strutture urbane meno estese, come la piana Apuo-Versiliese, è possibile formare una rete; ciò è possibile tramite l’individuazione degli assi prioritari su cui realizzare i corridoi per la mobilità di emergenza, cioè delle corsie riservate segnate a terra su cui indirizzare i mezzi smart. Tale rete ciclabile potrà essere implementata, quando lo spazio delle carreggiate non lo consenta, eliminando i parcheggi laterali.

Questo risultato si può ottenere progettando e attuando dei “piani della mobilità ciclistica di emergenza” come aggiornamento ed ampliamento del Versilia Bike Plan al territorio Apuano. Questo piano, con contenuto semplificato, avrà lo scopo di individuare ed attivare le principali direttrici di traffico ciclistico connettendo tra loro le polarità del territorio.

Ai fini dell’efficacia delle misure esposte è necessario che il piano sia attuabile con risorse finanziarie contenute, con modalità tecniche semplici e in tempi molto rapidi; prima dell’apertura dell’anno scolastico, con esempi pilota nelle aree turistiche entro luglio 2020.

3° PRINCIPIO – LOCALIZZAZIONE DELLE PORTE DI SCAMBIO DI MODALITA’

Gli accessi alle polarità territoriali saranno regolati da nuove porte; chi arriva con un proprio mezzo (auto) potrà usufruire di Parcheggi scambiatori, sia per i periodi di particolare affluenza turistica (fine settimana o stagione balneare) sia per il traffico legato al pendolarismo. Chi lascerà l’auto nei parcheggi scambiatori userà, per giungere alla destinazione finale (cantiere, ufficio o spiaggia che sia) o di bici, portate a seguito o noleggiate, o di piccoli mezzi elettrici.

4° PRINCIPIO – COMUNICAZIONE E RIEDUCAZIONE ALL’USO DELLE CITTA’ – SI FA SCUOLA E SI VA A SCUOLA

La città così diventa finalmente un nuovo laboratorio che sperimenta soluzioni green. La riforma della struttura di mobilità però non può avvenire a soli colpi di infrastrutture. I cittadini dovranno essere non solo istruiti sul modo corretto di fruirne, ma anche coinvolti nella riformulazione del piano attraverso riscontri puntuali così che l’amministrazione possa intervenire e risolvere eventuali problematiche.

L’attività comunicativa dovrà focalizzarsi su tre chiavi di argomentazione:

      • Lotta al virus
      • Distanziamento sociale (distanti ma uniti)
      • Facilitazione della mobilità dei lavoratori dopo il lockdown

Le amministrazioni dovranno quindi comunicare ai cittadini:

      • Perché si rende necessaria una Rete di Mobilità d’Emergenza;
      • Quali interventi saranno effettuati e come questi modificheranno la mobilità dei cittadini;
      • Come utilizzare al meglio la Rete di Mobilità d’Emergenza;
      • Come segnalare eventuali disfunzioni.

La comunicazione del cambiamento dovrà avvenire principalmente attraverso strumenti digitali, come i siti delle amministrazioni, newsletter e social, e le reti di organizzazione della cittadinanza. Di particolare importanza è anche l’utilizzo dello spazio pubblico come strumento di comunicazione con affissioni pubbliche e segnaletica verticale speciale per contestualizzare l’intervento.

Una parte essenziale del piano di mobilità emergenziale sarà poi quella legata alla mobilità scolastica per la quale l’aspetto comunicativo ed educativo è particolarmente importante. Il piano dovrà quindi prevedere un approccio partecipato per coinvolgere tutta la comunità scolastica anche con attività pedagogiche e di sensibilizzazione.

 L’augurio è che queste misure di emergenza possano restituire, dopo la crisi, un territorio più sano e una migliore qualità della vita per tutti.